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30 ANNI FUORI TEMPO - LP + GOLD CD + FILE HD
€ 60,90
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30 ANNI FUORI TEMPO AUDIOPHILE VINYL - LIMITED EDITION CON FILE MASTER HD + GOLD CD THE METRONOMES: Francesco Michielin, voice, kazoo, chorus, "vocal trumpet" Carlo Piccoli, piano, chorus Stefano Fedato, drums, chorus in consegna Ora è un negozio di abiti da sposa, ma nel lontano 1994 la musica ruggiva nel mitico Bar Dolomiti di Conegliano. Francesco Michielin, Carlo Piccoli e Stefano Fedato ancora non sapevano che per i successivi sei (sei!) lustri avrebbero calcato le scene del panorama musicale italiano sotto l’intramontabile nome di Metronomes. Chi, quella sera di trent’anni fa, ha avuto il privilegio di assistere alla nascita del loro trio può vantarsi di essere stato testimone di un evento d’inestimabile rarità e importanza, pari forse solo alla scoperta dell’America o al passaggio della cometa Hale-Bopp. E infatti mi vanto, mi vanto eccome. E, mentre mi vanto, inserisco nel mio vecchio lettore CD il loro nuovo album: “Trent’anni fuori tempo”. Dopo tredici anni dall’uscita del mirabile “Adamo, Let’s Swing!”, i Metronomes tornano con questa bella antologia della loro produzione discografica a partire dal 1997 fino ai tempi più recenti. Poi, con l’inserimento di quattro pezzi nuovi, il disco acquista nuova linfa e ci mostra come questi eterni ragazzi siano bene o male rimasti uguali a quelli che, trent’anni fa, si riunirono al Bar Dolomiti. Di loro si è detto e si è scritto di tutto. La storia delle loro spettacolari performance live si muove sul filo teso che separa la realtà dalla vera e propria leggenda. Si dice, per esempio, che il cantante, sontuoso vocalist dall’ugola catramata matto come un cavallo – l’ho visto qualche settimana fa travestirsi con parruccone e occhialoni scimmiottando Elvis – in realtà sia un precisino maniaco dell’ordine. Dicono che tenga tutti i testi delle canzoni, da lui stesso vergati a mano, in dieci enormi volumi che si porta dietro alle serate. Lo hanno visto anche montare un complicatissimo aggeggio dal nome “portaspritz” senza il quale non affronta il concerto. Raccontano poi che il batterista, una volta, suonando As Time Goes By, abbia impresso una tale velocità al ritmo swing da far fumare le bacchette (per fortuna l’Oste aveva l’estintore e alle spalle un’approfondita formazione in materia di sicurezza nel caso di incendio). Per lui questi anni non sembrano essere passati, dimostra sempre trent’anni, ha tutti i capelli e neanche uno bianco (gli altri due metronomi invidiosi dicono che se li tinge), ma soprattutto mentre suona a ritmi indiavolati sorride e si diverte come un bambino. Anche il pianista, che usa la mano sinistra come un contrabbasso, è un tipo strano. Qualcuno racconta che suoni esclusivamente mosso dal proprio orecchio (un orecchio solo che muove dieci dita? Ma che prodigio è mai questo?). Non prova né studia i pezzi, ma se gli chiedi una canzone, lui la sa riprodurre con la precisione di un jukebox. E mentre suona batte i piedi e ondeggia sempre fuori tempo: resta un mistero come la canzone vada a tempo mentre lui segue chissà quale altro ritmo interno. Dal 20 aprile 1994 ne sono passati di ettolitri di vino rosso nell’ugola catramata del cantante Francesco, e di tasti bianchi e neri sotto le dita di Carlo, e di calli e bacchette tra le mani di Stefano. Eppure, la leggenda dei Metronomes continua a stupirci, a farci ridere e battere il piedino sotto il tavolo. Franco Ceci Colpis
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Vai al carrello30 ANNI FUORI TEMPO - GOLD CD
€ 21,90
30 ANNI FUORI TEMPO GOLD CD THE METRONOMES: Francesco Michielin, voice, kazoo, chorus, "vocal trumpet" Carlo Piccoli, piano, chorus Stefano Fedato, drums, chorus Ora è un negozio di abiti da sposa, ma nel lontano 1994 la musica ruggiva nel mitico Bar Dolomiti di Conegliano. Francesco Michielin, Carlo Piccoli e Stefano Fedato ancora non sapevano che per i successivi sei (sei!) lustri avrebbero calcato le scene del panorama musicale italiano sotto l’intramontabile nome di Metronomes. Chi, quella sera di trent’anni fa, ha avuto il privilegio di assistere alla nascita del loro trio può vantarsi di essere stato testimone di un evento d’inestimabile rarità e importanza, pari forse solo alla scoperta dell’America o al passaggio della cometa Hale-Bopp. E infatti mi vanto, mi vanto eccome. E, mentre mi vanto, inserisco nel mio vecchio lettore CD il loro nuovo album: “Trent’anni fuori tempo”. Dopo tredici anni dall’uscita del mirabile “Adamo, Let’s Swing!”, i Metronomes tornano con questa bella antologia della loro produzione discografica a partire dal 1997 fino ai tempi più recenti. Poi, con l’inserimento di quattro pezzi nuovi, il disco acquista nuova linfa e ci mostra come questi eterni ragazzi siano bene o male rimasti uguali a quelli che, trent’anni fa, si riunirono al Bar Dolomiti. Di loro si è detto e si è scritto di tutto. La storia delle loro spettacolari performance live si muove sul filo teso che separa la realtà dalla vera e propria leggenda. Si dice, per esempio, che il cantante, sontuoso vocalist dall’ugola catramata matto come un cavallo – l’ho visto qualche settimana fa travestirsi con parruccone e occhialoni scimmiottando Elvis – in realtà sia un precisino maniaco dell’ordine. Dicono che tenga tutti i testi delle canzoni, da lui stesso vergati a mano, in dieci enormi volumi che si porta dietro alle serate. Lo hanno visto anche montare un complicatissimo aggeggio dal nome “portaspritz” senza il quale non affronta il concerto. Raccontano poi che il batterista, una volta, suonando As Time Goes By, abbia impresso una tale velocità al ritmo swing da far fumare le bacchette (per fortuna l’Oste aveva l’estintore e alle spalle un’approfondita formazione in materia di sicurezza nel caso di incendio). Per lui questi anni non sembrano essere passati, dimostra sempre trent’anni, ha tutti i capelli e neanche uno bianco (gli altri due metronomi invidiosi dicono che se li tinge), ma soprattutto mentre suona a ritmi indiavolati sorride e si diverte come un bambino. Anche il pianista, che usa la mano sinistra come un contrabbasso, è un tipo strano. Qualcuno racconta che suoni esclusivamente mosso dal proprio orecchio (un orecchio solo che muove dieci dita? Ma che prodigio è mai questo?). Non prova né studia i pezzi, ma se gli chiedi una canzone, lui la sa riprodurre con la precisione di un jukebox. E mentre suona batte i piedi e ondeggia sempre fuori tempo: resta un mistero come la canzone vada a tempo mentre lui segue chissà quale altro ritmo interno. Dal 20 aprile 1994 ne sono passati di ettolitri di vino rosso nell’ugola catramata del cantante Francesco, e di tasti bianchi e neri sotto le dita di Carlo, e di calli e bacchette tra le mani di Stefano. Eppure, la leggenda dei Metronomes continua a stupirci, a farci ridere e battere il piedino sotto il tavolo. Franco Ceci Colpis
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Vai al carrello30 ANNI FUORI TEMPO - AUDIOPHILE VINYL
€ 39,00
30 ANNI FUORI TEMPO AUDIOPHILE VINYL - LIMITED EDITION CON FILE MASTER HD THE METRONOMES: Francesco Michielin, voice, kazoo, chorus, "vocal trumpet" Carlo Piccoli, piano, chorus Stefano Fedato, drums, chorus in consegna Ora è un negozio di abiti da sposa, ma nel lontano 1994 la musica ruggiva nel mitico Bar Dolomiti di Conegliano. Francesco Michielin, Carlo Piccoli e Stefano Fedato ancora non sapevano che per i successivi sei (sei!) lustri avrebbero calcato le scene del panorama musicale italiano sotto l’intramontabile nome di Metronomes. Chi, quella sera di trent’anni fa, ha avuto il privilegio di assistere alla nascita del loro trio può vantarsi di essere stato testimone di un evento d’inestimabile rarità e importanza, pari forse solo alla scoperta dell’America o al passaggio della cometa Hale-Bopp. E infatti mi vanto, mi vanto eccome. E, mentre mi vanto, inserisco nel mio vecchio lettore CD il loro nuovo album: “Trent’anni fuori tempo”. Dopo tredici anni dall’uscita del mirabile “Adamo, Let’s Swing!”, i Metronomes tornano con questa bella antologia della loro produzione discografica a partire dal 1997 fino ai tempi più recenti. Poi, con l’inserimento di quattro pezzi nuovi, il disco acquista nuova linfa e ci mostra come questi eterni ragazzi siano bene o male rimasti uguali a quelli che, trent’anni fa, si riunirono al Bar Dolomiti. Di loro si è detto e si è scritto di tutto. La storia delle loro spettacolari performance live si muove sul filo teso che separa la realtà dalla vera e propria leggenda. Si dice, per esempio, che il cantante, sontuoso vocalist dall’ugola catramata matto come un cavallo – l’ho visto qualche settimana fa travestirsi con parruccone e occhialoni scimmiottando Elvis – in realtà sia un precisino maniaco dell’ordine. Dicono che tenga tutti i testi delle canzoni, da lui stesso vergati a mano, in dieci enormi volumi che si porta dietro alle serate. Lo hanno visto anche montare un complicatissimo aggeggio dal nome “portaspritz” senza il quale non affronta il concerto. Raccontano poi che il batterista, una volta, suonando As Time Goes By, abbia impresso una tale velocità al ritmo swing da far fumare le bacchette (per fortuna l’Oste aveva l’estintore e alle spalle un’approfondita formazione in materia di sicurezza nel caso di incendio). Per lui questi anni non sembrano essere passati, dimostra sempre trent’anni, ha tutti i capelli e neanche uno bianco (gli altri due metronomi invidiosi dicono che se li tinge), ma soprattutto mentre suona a ritmi indiavolati sorride e si diverte come un bambino. Anche il pianista, che usa la mano sinistra come un contrabbasso, è un tipo strano. Qualcuno racconta che suoni esclusivamente mosso dal proprio orecchio (un orecchio solo che muove dieci dita? Ma che prodigio è mai questo?). Non prova né studia i pezzi, ma se gli chiedi una canzone, lui la sa riprodurre con la precisione di un jukebox. E mentre suona batte i piedi e ondeggia sempre fuori tempo: resta un mistero come la canzone vada a tempo mentre lui segue chissà quale altro ritmo interno. Dal 20 aprile 1994 ne sono passati di ettolitri di vino rosso nell’ugola catramata del cantante Francesco, e di tasti bianchi e neri sotto le dita di Carlo, e di calli e bacchette tra le mani di Stefano. Eppure, la leggenda dei Metronomes continua a stupirci, a farci ridere e battere il piedino sotto il tavolo. Franco Ceci Colpis
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Vai al carrelloJAZZ - 30° ANNIVERSARY
€ 49,00
JAZZ AUDIOPHILE VINYL - LIMITED EDITION CON FILE MASTER HD Pietro Ballestrero, Gianni Basso, Stefano Bertoli, Paolo Birro, Fabrizio Bosso, Gianni Coscia, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Tiziana Ghiglioni, Sandro Gibellini, Lucia Minetti, Gabriele Mirabassi, Mauro Negri, Stefano Profeta, Royal Big Band, Sax Four Fun, Markus Stockhausen, Tiger Dixie Band, Gianluigi Trovesi. E' sempre difficile realizzare una raccolta di brani musicali, pur essi appartenendo al medesimo genere; e lo è ancora di più se a doverlo fare è colui che li ha voluti, li ha prodotti, li ha registrati: ovvero qualcuno che alla fine si considera diviso fra il ruolo di "papà" e di "co-autore", in questo caso io stesso che sto scrivendo queste brevi note. La difficoltà sta nello scegliere brani che abbiano un senso uno dopo l'altro, ma anche nel dover escludere, per fisica mancanza di spazio, tantissimi altri non meno belli, non meno interessanti. Anche nella consapevolezza di dove tralasciare con lo strazio nel cuore tanti musicisti meravigliosi a cui, mi sento sempre legato da un laccio indissolubile per la comune passione che ci ha unito nell'amare la musica che proponiamo. E' dunque per questo che ogni raccolta che io realizzo ha implicitamente, a fianco del titolo, quella definizione fondamentale che non può che essere "Volume 1". Nella convinzione che presto o tardi altri volumi seguiranno, perchè veramente mi è impossibile stilare una classifica di merito fra i tantissimi brani, tutti quanti, ho prodotto in 30 anni di carriera. E qui viene dunque la nota fondamentale di cui mi sono reso conto soprattutto negli ultimissimi anni, ovvero che TUTTE le mie produzioni, per me, sono assolutamente equipollenti: stanno tutte sullo stesso piano. Perchè io ho sempre fatto una incredibile selezione PRIMA di andare in produzione, e, una volta iniziato il viaggio con i musicisti prescelti, è sempre stato chiaro che il lavoro non sarebbe che potuto diventare una perla di una lunghissima collana che oggi ne conta complessivamente trecent'ottantotto. Il Jazz secondo me, ovvero secondo Velut Luna, ha sempre significato ricerca e tradizione, calore e umanità, immediatezza e simbolo dell'inafferabile "Hic et Nunc" del momento delle registrazioni, che sono tutte state realizzate in presa diretta, senza tagli di editing, spesso mixate direttamente su master stereofonico. Riascoltando questi brani, uno per uno, ho rivissuto il clima, nell' accezione più ampia possibile, di quei momenti irripetibili: in fondo, la registrazione è un modo per viaggiare nel tempo a ritroso ogni volta che la ascolto. I musicisti ed io siamo persone fortunate, per aver ricevuto il privilegio di vivere queste emozioni difficilissime da raccontare a parole, ma che spero possano essere almeno un po' veicolate dalle tracce sonore rimaste nei solchi dei dischi. Per sempre. Grazie a Tutti, Marco Lincetto Dedico questo progetto al mio amico Giorgio Gaslini, che ci ha lasciati troppo presto, 11 anni fa
€ 49,00
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Vai al carrelloVELUT LUNA'S JAZZ
€ 90,00
€ 45,00
VELUT LUNA'S JAZZ Straordinaria offerta a solo 45€ 5 CD dedicati alle produzioni Velut Luna JAZZ SPEDIZIONE GRATUITA I CD proposti in quest'offerta sono: (clicca sopra al titolo per aprire la pagina del prodotto) Stick To Duke CVLD345 LATIN JAZZ BAND CVLD349 KURT! CVLD336 KD CVLD331 AT TIME IT IS CVLD307
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Vai al carrelloSE POTESSI AVERE... (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + File HD)
€ 49,00
LP 180gr. su Top Clear Vinyl + FILE HD "...Se potessi avere" è un affettuoso ed accorato omaggio alla grande canzone leggera italiana degli anni '30 e '40 e, in definitiva, a quell'epoca, pur tanto tormentata e sofferta, ma ancora pregna di positività, sguardo verso il futuro e valori che forse oggi un po' si sono perduti (per non parlare della "qualità" delle canzoni leggere italiane di oggi...). Desidero sottolineare che si tratta di un omaggio e non, come negli ultimi anni è spesso capitato di riscontrare in operazioni analoghe, di una caricatura o di una rilettura in chiave più o meno ironica, più o meno contaminata. Fin dalla realizzazione degli arrangiamenti si è optato per una scelta strumentale rigorosamente filologica rispettando l'organico tipico delle compagini orchestrali dell'epoca (vedi ad esempio le orchestre dirette da Cinico Angelini); per proseguire poi con le scelte squisitamente interpretative dei due cantanti solisti (Luca Merlini e Giuliana Beberi), che hanno dedicato lunghi mesi allo studio dei grandi protagonisti dell'epoca e del loro stile, non tanto per "copiarlo", ma per farlo proprio. E lo straordinario risultato alla fine è lì, evidente: non viene imitato nessuno dei cantanti dell'epoca, ma Luca e Giuliana sembrano provenire direttamente da quegli anni. Un ulteriore motivo di interesse, testimone dello sforzo d'amore compiuto, è la realizzazione di tre nuovi brani, composti nello stile dell'epoca, dai tre arrangiatori di tutto il progetto, che sono i maestri Stefano Caniato, Fabrizio Castania e Patrik Trentini (quest'ultimo anche direttore dell'orchestra, sul podio). "...Se potessi avere" (English version) is an affectionate and heartfelt tribute to the great Italian light song of the 30s and 40s and, ultimately, at that time, although so tormented and suffering, but still full of positivity, looking towards the future and values that perhaps today a little lost (not to mention the "quality" of today’s Italian songs...). I wish to stress that this is a tribute and not, as has often happened in recent years in similar operations, a caricature or a reinterpretation in more or less ironic, more or less contaminated key. 96kHz / 24bit / 24 tracks original recording made at Magister Recording Area, preganziol (Italy), April, 8,9, 2004 Real time analog remix and remastering made at VLS Studio, Naquera (Espana), March 23, 2024 / Workflow: REMIX: 96/24 DAW player: MAGIX SEQUOIA 96kHz / 24bit / 24 tracks DA: LYNX AURORA "n" analog mix: RUPERT NEVE DESIGN 5059 + NEVE 8816 REMASTERING: compressor: MASELEC MLA-2 eq: MASELEC MEA-2 limiter: MASELEC MPL-2 RTR: STUDER A810 ---> analog master 88.2kHz / 24bit AD: PRISM SOUND AD2 DREAM ---> HD digital master Stefano Caniato plays BORGATO L 282 Concert Grandpiano, tuned by Luigi Borgato Production: Marco Lincetto (Velut Luna) Recording, remix and remastering: Marco Lincetto Design and layout: Studio L'Image
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Vai al carrelloOSCAR DEL BARBA SPECIAL BOX
€ 61,90
€ 33,00
OSCAR DEL BARBA SPECIAL BOX “Double Time”, All’interno di questo cd ci sono delle registrazioni che riguardano due diversi momenti della mia vita musicale. Le tracce da 1 a 5 sono state registrate nel 2018 mentre le successive quattro nel 2012. Oscar Del Barba “ViPerArp Trio” Merito dunque a Oscar Del Barba che ha avuto la visione di tutto ciò su mia perversa ispirazione; e merito alle interpreti che hanno saputo uscire dal loro ruolo tradizionale e immedesimarsi al loro meglio possibile in questa nostra visione. “MAKING WHOPEE” Uno dei più grandi compositori ed arrangiatori di area jazz italiana, Oscar Del Barba, artista di riferimento da sempre per Velut Luna. per questo disco ha realizzato otto nuovi arrangiamenti di grandi classici della canzone americana. Double Time - GOLD CD CVLD373 ViPerArp Trio CVLD346 MAKING WHOPEE - SACD CVLD132
€ 33,00
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Vai al carrelloDouble Time - GOLD CD
€ 21,90
Double Time (GOLD CD) Oscar Del Barba, Piano Solo All’interno di questo cd ci sono delle registrazioni che riguardano due diversi momenti della mia vita musicale. Le tracce da 1 a 5 sono state registrate nel 2018 mentre le successive quattro nel 2012. Le prime riguardano dei brani molto famosi, degli standards “classici” del jazz mentre gli altri pezzi sono mie composizioni e due improvvisazioni estemporanee, non basate su un tema preesistente. Quindi due importanti aspetti della visione musicale di un jazzista: l’aspetto improvvisativo e quello legato alla composizione che spesso si intrecciano e convivono non sempre in maniera “pacifica”. Intendo che le due cose, dentro di me, hanno sempre un po’ combattuto ma, alla fine, l’una non può esistere senza l’altra. Un grazie particolare alla mia famiglia che mi sopporta e supporta da anni; un grande grazie a Luca Remelli senza il quale questo cd non sarebbe potuto uscire; un grazie a Marco Lincetto per il suo lavoro e il suo ruolo di divulgatore culturale, sempre attento alla qualità delle sue produzioni. Grazie a Giancarlo Roberti, a tutti coloro che mi hanno fatto crescere musicalmente fino ad oggi. Oscar Del Barba 𝗙𝗜𝗟𝗘 𝗠𝗔𝗦𝗧𝗘𝗥 𝗛𝗗: QUI
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Vai al carrelloGira l'anima - GOLD CD
€ 21,90
Gira l'anima (GOLD CD) Tiziana Cappellino, voice and piano Pietro Ballestrero, guitars Due artisti con uno stile molto personale ed una sensibilità forte. La passione per la musicalità ed i ritmi del Brasile da un lato e la vitalità del jazz dall’altro dà vita ad un incontro in cui voce, chitarra e pianoforte si intrecciano creando arrangiamenti freschi, contaminazioni di stili e di mondi. Armonie raffinate e improvvisazione si legano imprescindibilmente alla ricerca della bellezza e della semplicità delle melodie, siano esse strumentali, dove le parti cantate vengono vocalizzate senza un testo, oppure attraverso vere e proprie poesie, versi messi in musica. La voce della Cappelino, uno Steinway gran coda che ha quasi un secolo e le chitarre acustiche di Ballestrero, valorizzati dall'eccezionale fedeltà dell’incisione di Marco Lincetto, come di consueto catturata rigorosamente live in studio, conducono l’ascoltatore in un viaggio tra le diverse anime che appassionano gli autori. Da loro brani originali a temi di grandi compositori come Pat Metheny o Egberto Gismonti, intercalati da vere proprie songs, canzoni brasiliane con il testo tradotto in italiano, un pezzo di Noa, e in chiusura la bellissima “Cara” di Lucio Dalla. 𝗙𝗜𝗟𝗘 𝗠𝗔𝗦𝗧𝗘𝗥 𝗛𝗗: QUI
€ 21,90
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Vai al carrelloTwo For The Road (LP 180 GR + CD + FILE HD)
€ 49,00
Two For The Road (PROMO 39€ SOLO FINO AL 30/11/24) (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) Chiara Pastò, Francesco Pollon *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. LA MEGLIO GIOVENTU’ di Marco Lincetto Chiara Pastò arriva finalmente a realizzare un disco di Jazz. Al quarto lavoro discografico, tutti realizzati con la mia etichetta Velut Luna e con me come produttore, la giovane, brillante, cantante padovana affronta ormai nel pieno della sua maturità artistica e vocale il suo “territorio d’elezione” a cui ha lavorato lungo tutto il suo percorso accademico e che ha praticato in molte occasioni concertistiche. Il repertorio di questo disco presenta alcuni famosissimi standard, come la title track o Round Midnight, ma anche una originalissima escursione nel celeberrimo brano di Astor Piazzolla, libertango, a cui la stessa Chiara dona un affascinate testo inedito. E poi un suo brano originale, scritto con Enrico Santacatterina, Just A Smile, che è un suo cavallo di battaglia di area pop, per così dire, oggi riletto in chiave di standard jazz. Un disco completo e maturo, che viene esaltato dalla sapienza pianistica, dal gusto sopraffino, condito da una tecnica mirabile di Francesco Pollon, forse il più rappresentativo pianista jazz italiano della giovane generazione, che attualmente vive ed opera a New York, dopo aver lì conseguito un prestigioso master alla Manhattan School Of Music - Jazz Arts. Insomma... I giovani, grandi musicisti, esistono ancora, e più che mai, in Italia: basta dare loro lo spazio che si meritano!
€ 49,00
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Vai al carrelloStick To Duke
€ 18,00
01 - Medley, 4:07 Night Time, Edward Kennedy Ellington, Doris Julian, Billy Strayhorn Azure, Edward Kennedy Ellington, Irving Mills 02 - La plus belle Africaine, 6:05 Edward Kennedy Ellington 03 - Medley, 4:07 Dancers in Love, Edward Kennedy Ellington Jump for Joy, Edward Kennedy Ellington, Sid Kuller, Paul Francis Webster 04 - The Star Crossed Lovers, 3:26 Edward Kennedy Ellington, Billy Strayhorn 05 - Medley, 5:54 Pyramid, Edward Kennedy Ellington, Irving Gordon, Irving Mills, Juan Tizol Moonlight Fiesta, Irving Mills, Juan Tizol 06 - Awful Sad, 3:52 Edward Kennedy Ellington 07 - Fleurette Africaine, 3:56 Edward Kennedy Ellington 08 - Echoes of Harlem, 2:13 Edward Kennedy Ellington 09 - Pitter Panther Patter, 2:59 Edward Kennedy Ellington 10 - Duke Ellington’s Sound of Love, 4:10 Charles Mingus Total Time, 40:55 SELFIE JUNGLE Federico Zaltron, violino Caterina Salizzato, violoncello Glauco Benedetti, tuba Federico Pierantoni, trombone Marcello Abate, chitarra 24bit / 88.2kHz original live-in-studio recording made at San Giacomo Spazio d'Arte Albignasego, Italia, on April, 30th, 2022 Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Musical Producer: Marco Lincetto Balance, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Pro Tools operator: Cristiano Zatta Video maker: Michele Zangrossi Cover art: Michele Bertoldi Design and Layout: L'Image Selfie Jungle è un quintetto che onora e stravolge la musica dell’orchestra di Duke Ellington. Registrato con la tecnica del live-in-studio alla presenza di una manciata di selezionati ascoltatori, questo disco si avvale di un suono caratterizzato da straordinaria presenza e plasticità, con un'immagine sonora incredibilmente aderente alla realtà dell'esecuzione, di cui sopra potete vedere un'esauriente immagine fotografica. Timbrica, Immagine e Dinamica ai massimi livelli, per un disco imperdibile per ogni appassionato di grande musica, anche straordinariamente incisa. Selfie Jungle Quintet pay honor, but also upset the music of the Duke Ellington's Orchestra.
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Vai al carrelloLATIN JAZZ BAND - 2022 Edition
€ 18,00
Production: VELUT LUNA Musical production: Renzo De Rossi & Marco Lincetto Recording engineer: Marco Lincetto Mix engineers: Marco Lincetto & Matteo Costa Mastering engineer: Marco Lincetto Design and layout: L'Image E’ una questione di “tiro”… questo il traguardo da raggiungere ! Latin Jazz Band è un gruppo orchestrale di derivazione bandistica che ha saputo modificarsi nel corso del tempo migliorando tecnicamente e cambiando così il modo di concepire e di interpretare la musica. Costituito da strumentisti che si sono formati all’interno della scuola di musica di Tezze sul Brenta e dai loro insegnanti, il gruppo, coadiuvato dalla guida attenta e appassionata del Maestro - nonché apprezzato pianista e sassofonista jazz - Renzo De Rossi, in questo lavoro ha saputo fondere sound e ritmi tipicamente latini & jazz presentando nel suo primo CD un repertorio gradevole ed accattivante. It's a question of... "Groove"! Latin Jazz Band is a real true latin jazz big band (over than fifty musicians), born from a popular band group, including wood winds (Clarinets, Flutes and French Horns), that modified its concept of Music, from popular songs to real jazz and latin jazz standard. All the musicians have grown under the conduction of Maestro Renzo De Rossi, appreciated composer, arranger, pianist and saxophonist
€ 18,00
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Vai al carrelloMano Sucias, Alejandro S. Martinez and The Latin Jazz Big Band - HD files pendrive USB
€ 19,00
€ 9,00
"...Quando Duke Ellington incontra Tito Puente...!": questo potrebbe essere lo slogan perfetto per questo progetto discografico. Alejandro Saorin Martinez propone alcuni dei più noti standard jazz di tutti i tempi, completamente da lui stesso riarrangiati per una Latin Jazz Big Band, mischiando lo swing ai ritmi latini. E canta i testi da lui stesso tradotti nella sua lingua, lo spagnolo. Un progetto spettacolare e sorprendente, immancabile nelle discoteche degli appassionati di grande musica. ---------------------- Tecnicamente, questo progetto viene proposto per la prima volta da VELUT LUNA nel "formato fisico del futuro", ovvero una Pendrive USB da 4GB che contiene: - files master PCM lineari 88.2kHz/24bit - files pdf e jpj contenenti note tecniche, testi originali in spagnolo e immagini fotografiche dei musicisti - un'intervista esclusiva in video a Martinez che spiega dettagliatamente i singoli brani del progetto, in particolare le fonti ispirative e la struttura musicale; video in formato MP4 HD
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Vai al carrelloKURT!
€ 18,00
KURT! è un progetto capitanato dalla cantante Valentina Fin che insieme al pianista Mauro Spanò, ha sviluppato una ricerca dedicata alla figura di Kurt Weill, compositore e musicista tedesco del primo Novecento. La formazione cameristica abbina il classico quartetto d'archi al duo pianoforte e voce. Il sestetto, basandosi sulle partiture originali, ha sviluppato arrangiamenti inediti e contemporanei, riproponendo poi le stesse atmosfere a cavallo tra il jazz e la classica contemporanea, in alcuni brani originali scritti appositamente per la formazione ed ispirati ad alcune poesie dello storico amico e collaboratore di Weill, Bertolt Brecht. KURT! is a project led by vocalist Valentina Fin who, together with pianist Mauro Spanò, has developed a research dedicated to the early 20th century German composer and musician Kurt Weill. The chamber ensemble combines the classic string quartet with the piano-voice duo. The sextet, based on the original scores, has developed new and contemporary arrangements, proposing the same atmosphere between jazz and contemporary classical music, in some original compositions too, inspired by some poems of Weill's historic friend and collaborator, Bertolt Brecht.
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Vai al carrelloKD
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1 - Dorham's Epitaph, 1:40 2 - Monaco, 6:02 3 - None Shall Wander, 5:32 4 - Lotus Blossom, 6:01 5 - La Mesha, 5:46 6 - Jazz-classic, 6:09 7 - Sunset, 5:04 8 - Blues Elegante, 5:05 Tot. Time: 41:24 All compositions by Kenny Dorham Lorenzo De Luca, sax Martino De Franceschi, double bass Marcello Abate, guitar Marco Soldà, drums 88.2kHz / 24bit digital recording made at Magister Recording Area, Preganziol- Italy, on January 5, 2021 Production: VELUT LUNA Executive Producer: Marco Lincetto Balance recording engineer: Marco Lincetto Pro Tools operator: Andrea Valfrè Mix and Mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image Questo disco si avvale anche del contributo economico del PROGETTO LPM, nato da un atto di mecenatismo privato e finalizzato a sostenere l'avvio all'attività professionale dei giovani eccellenti fra i laureandi e i laureati dai Conservatori Statali di Musica del Veneto. TESTI Kenny Dorham (a differenza del quasi coetaneo Miles Davis) viene spesso inserito nella categoria dei musicisti sottovalutati, nonostante una carriera molto intensa; in effetti soprattutto nel suo ultimo periodo - è morto nel 1972 - non ha avuto vita facile. Un aspetto che però caratterizza e nobilita la figura di KD (così viene chiamato dai jazzisti) è la sua attività di compositore: sono oltre la sessantina i brani da lui scritti, tutti interessanti, articolati e a volte molto lirici. Numerose sue composizioni sono entrate a far parte del repertorio jazzistico contemporaneo e questo CD ne è la prova. L’energia e la creatività di Lorenzo, Marcello, Martino e Marco dimostrano come sia possibile dare una versione assolutamente contemporanea e non datata delle composizioni di KD rispettando pienamente l’idea originaria dell’autore. Lunga vita a KD! Pietro Tonolo Kenny Dorham (differently from his almost contemporary Miles Davis) is often enclosed in the category of the undervalued musicians, despite a really intensive career. Indeed, in particular in his latter period – he died in 1972 – his life has not been easy. An aspect that characterises and dignifies KD (as he is called by jazz players) is his activity as a composer: there are more than sixty pieces he has written, all interesting, flowing and at times, particularly lyric. Many of his compositions have become part of the contemporary jazz repertoire and this CD is a demonstration of it. Lorenzo, Marcello, Martino and Marco’s energy and creativity show as it is possible to give an absolutely contemporary version of KD’s works, without date, fully respecting the author’s original idea. Long live KD! Pietro Tonolo Quando ci è stato proposto di realizzare un omaggio alla musica di Kenny Dorham, abbiamo colto l’occasione con entusiasmo e curiosità. Il lavoro che ne è uscito è il prodotto delle nostre numerose esperienze come gruppo (condivise sia in ambito accademico sia artistico) e del nostro background musicale, dal quale abbiamo attinto nel reinterpretare un repertorio intriso di colori e suoni affascinanti. Di fatto, abbiamo scelto le composizioni più vicine alla nostra sensibilità, in alcuni casi deviando dall’idea originaria del trombettista. Sonorità afrocentriche, reminiscenze blues e delicato lirismo trovano negli elementi tipici del bebop il loro denominatore comune, fornendoci un materiale ricco sul quale lavorare senza stravolgerne, di per sé, l'essenza. Affrontare un lavoro monografico su un autore prolifico come KD è stata un’opportunità stimolante: collaborare ad un progetto discografico in un periodo in cui gli incontri sono rari, ha rappresentato per noi una sfida, mettendoci alla prova nel realizzare un album che fosse il più fedele possibile a un’esecuzione dal vivo. Lorenzo, Marcello, Marco, Martino When we were suggested to perform a homage to Kenny Dorham’s music, we took the opportunity with both enthusiasm and curiosity. The result has been the result of our various experiences as a group (shared in both academic and artistic field) as well as of our musical background, from which we drew in the reinterpretation of a repertoire full of fascinating colours and sounds. As a matter of fact, we chose the pieces that were nearer to our sensitivity, a few times turning away from the trumpet player’s original idea. Afrocentric sonorities, blues reminiscences and delicate lyrism find their common denominator in the typical elements of bebop, providing us with a rich material on which it is possible to work without upsetting its essence. Facing a monographic work on a prolific author such as KD has been a stimulating experience: contributing to a discographic project in a period when meetings are rare, has represented a challenge for us, making us test how to produce an album as close as possible to a live performance. Lorenzo, Marcello, Marco, Martino
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Vai al carrelloCATCH ME
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È davvero un grande piacere ascoltare Francesco suonare. Sono veramente impressionato dalla sua immaginazione, sensibilità, dal suo bellissimo suono sul pianoforte e dal modo in cui si esprime attraverso la musica. Ciò che è raro per l’età di Francesco, è che chi lo ascolta può sentire la sua voce forte, personale e unica. Francesco non suona semplicemente il piano. Lui racconta vere e proprie storie e canta attraverso lo strumento! Il che lo rende un autentico tesoro tra i pianisti della sua generazione. Tengo le dita incrociate per i suoi prossimi traguardi musicali! Piotr Wylezol - pianista jazz, compositore e professore presso l’Accademia di Musica di Cracovia. It is a great pleasure to listen Francesco’s playing. I am truly impressed by his imagination, sensibility, beautiful sound on the piano and the way he expresses himself by music. What is rare in Francesco’s age, is that you can hear his strong, individual and unique voice. He doesn’t just play on piano. He tells stories and sings through it! That makes him a real treasure among the pianists of his generation. I am keeping finger crossed for His next musical steps! Piotr Wyle?o? - jazz pianist, composer and professor at the Academy of Music in Kraków.
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Vai al carrelloAT TIME IT IS
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Dopo due dischi, Weke music for piano & string e Eclectic Inside, dedicati fondamentalmente alla composizione per pianoforte e string orchestra, At times it isvuole essere un ritorno ad un processo creativo che mira, attraverso il trio jazz (piano, basso elettrico e batteria), la viola e il canto, alla essenzialità della forma e dello stile senza rinunciare ai tratti distintivi che da sempre caratterizzano il mio stilo compositivo ovvero la voglia di raccontare delle storie nel segno del crossover style. Le composizioni, tra di loro differenti per stile, pathos e forma, si caratterizzeranno sempre da una struttura formale solida legata al jazz cameristico influenzato dal pop, funky, latin e alcuni stilemi ritmici e melodici tipici della cultura araba. Da sempre sono convinto che ciò che accomunala musica dei nostrigiorni, in particolare il jazz, e la musica del passato, in particolare quella barocca, è che in entrambi i generi è possibile suonare anche “ciò che non è scritto”. Da ciò è nata l’esigenza di omaggiare “a modo mio” due compositori del passato ma al contempo modernissimi come J. S. Bach e Girolamo Frescobaldi che hanno fortissimamente influenzato la mia formazione musicale. Infine un grazie ai miei compagni di questa avventura i quali hanno condiviso “la mia idea di fare musica”. Vincenzo Cipriani nato a Bad Canstatt (Germania) il 12 Ottobre 1969, pianista, organista e compositore, è docente presso il Conservatorio E.R. Duni di Matera di armonia jazz, ritmica della musica contemporanea, ear training. Ha pubblicato due cd di sue composizioni inedite Weke music for piano & string (Velut Luna, 2010), Eclectic Inside (Farelive, 2018). Ha tenuto tourneè internazionali in Cina,Hong Kong, Lithuania, Belgio, Brasile, Thailandia, Turchia, Egitto, Romania, El Salvador, Germania e Francia. Ha eseguito le sue composizioni in reading teatrali collaborando con diversi attori tra cui Giancarlo Giannini, Michele Mirabella, Silvia D’Amico.
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Vai al carrelloJAZZ NATURE
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Lucia Minetti, voice Pietro Ballestrero, guitar Stefano Profeta, double bass Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Recording, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Cover photo: Massimo Forchino Inside photos: Marco Lincetto Design and layout: L'Image The recording was made direct to stereo master, strictly live-in-studio, during only one session at MagisterArea Studios, Main Hall, Preganziol, Italy, on September 23rd, 2017 THIS IS A PURE AUDIOPHILE RECORDING: during the recording of the digital HD PCM 88.2kHz/24bit master and the contemporary analog master and the subsequent transfer to disc, the entire audio chain was trasformerless. The signal was not passed through any processing device (no compression, no equalization and no corrective editing) at any step during production. Presentazione di Lucia Minetti Negli anni ho cantato ed amato molti repertori, esplorando mondi sonori differenti, dal fado alla musica brasiliana, dalla canzone francese al jazz. Dai tempi del mio disco ?Elle?, fatto nel 2003 insieme al mio maestro Giorgio Gaslini, questo ? il mio primo lavoro completamente dedicato agli standards del grande songbook americano, quasi un ritorno, atteso e raggiunto con la maturit? acquisita dopo un lungo viaggio, al cuore di quello che ? sempre stato il principale punto di riferimento del mio percorso. Come se fosse parte della propria natura, il jazz pu? costituire per un musicista una maniera di rapportarsi in generale all?arte, un desiderio di libert?, una voglia di provare emozioni sempre nuove, di rischiare e di mettersi in gioco ogni volta in cui ci si esprime. Insieme a Pietro e Stefano ho trovato una profonda condivisione di questo spirito, questa indole, che abbiamo voluto chiamare ?JAZZ NATURE?, e che ha da subito costituito la chiave per leggere un vasto repertorio di canzoni, dagli anni ?30 ai ?70, trovando il nostro suono di gruppo e selezionando con grande piacere i brani per il disco. Cogliendo appieno la filosofia di questa ricerca e proiettandoci completamente nell?epoca di quel jazz, Marco Lincetto ci ha proposto una modalit? di registrazione rigorosamente live in studio, che esaltasse al massimo le caratteristiche del nostro approccio ?NATURE?, nonch? le straordinarie qualit? tecniche della ripresa audio. Abbiamo accettato con entusiasmo la difficile sfida, e vissuto insieme un?esperienza incredibile, due giornate durante le quali la musica ? stata suonata, cantata, ascoltata ed incisa con la stessa tensione e la stessa intensit? emotiva che si prova nei migliori concerti. Lucia Minetti
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Vai al carrelloRIFLESSI IN CONTRASTO
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RIFLESSI IN CONTRASTO - Tiziana Cappellino VELUT LUNA CVLD288 - UPC: 8019349150965 Riflessi in contrasto. Voce e pianoforte. Musica jazz e latina, che abbraccia lievemente il tango, ma non solo. Quello che emerge è un insieme di riflessi di ciò che è stato, di quel che è, di quello che deve ancora nascere. Sono sfumature, in contrasto su più fronti. Sicuramente note che stridono con quello che oggi ci viene sapientemente imposto dal mercato discografico e dalla società in generale. C’è poi una contraddizione personale, da cui scaturisce lo stile delle composizioni originali e degli arrangiamenti. In questi sette brani risuonano anni delle più disparate esperienze umane, artistiche, professionali… di quelle che ti conducono dal buio della malinconia alla rabbia più nera, dall’insicurezza fragile alle velate richieste di aiuto, fino ad un’inattesa quanto inebriante esplosione di gioia e bellezza. Una forbice molto ampia di dinamiche per emozioni e musiche contrastanti ma sincere, prive di filtri e velleità di consenso. Il tutto è bilanciato dal suono unico di Javier che, insieme alla sezione ritmica, interpreta ed esalta la melodia in ogni passaggio del processo creativo.
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Vai al carrelloROOTS
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VELUT LUNA CVLD279 - ROOTS upc: 8019349159555 ISCR: ITW311627901 ..02 ..03 ... Il chitarrista torinese Pietro Ballestrero firma il suo quarto lavoro solista con l’etichetta Velut Luna, qui insieme ad Achille Succi, musicista italiano tra i più interessanti, apprezzato anche all’estero come specialista del clarinetto basso. In questo progetto ognuno dei due strumenti può essere cantante o bassista, creare linee melodiche oppure riffs, ritmo e armonia, per dar vita ad un intenso dialogo che fonde scrittura, improvvisazione jazzistica e contrappunto. La profonda ricerca timbrica, che permette al duo di spaziare con omogeneità da composizioni originali fino ai Radiohead e Nick Cave, è fedelmente ritratta con un’incisione “live in studio” dal fonico e produttore Marco Lincetto, che ancora una volta ci regala una qualità audio straordinaria. Guitar player Pietro Ballestrero signs his fourth work as a leader with the label Velut Luna, here together with Achille Succi, one of the most interesting Italian musicians today, well known also abroad as a specialist on bass clarinet. In this project each one of the two instruments can be a lead voice or a bass player, creating melodic lines or riffs, rhythm and harmony, in order to give birth to an intense dialogue that melts written material, jazz improvisation and counterpoint. The deep timbrical research, allowing the duo to range seamlessly between original compositions and a couple of beautiful covers from Radiohead and Nick Cave, is faithfully portrayed with a “live in studio” recording by the producer and sound engineer Marco Lincetto, who once again makes us the gift of an extraordinary audio quality. TRACKLIST 1 Hopeful triads (P. Ballestrero) 7:13 2 Non vuole uscire (Achille Succi) 4:27 3 Upi (P. Ballestrero) 6:02 4 Gigiù madama (Achille Succi) 4:00 5 Ugo (P. Ballestrero) 6:42 6 I cavalieri della tavola rotonda (P. Ballestrero) 6:02 7 Gentle snow (Achille Succi) 6:34 8 Paranoid android (Radiohead) 7:14 9 Roots (P. Ballestrero) 3:23 10 Into my arms (Nick Cave) 3:41 Total Time: 55:22 24bit/88.2kHz recording made live-in-studio at Areamagister Recording Studios, Preganziol (Italy), on September 27th and 28th, 2016 Production: Velut Luna Executive producer: Marco Lincetto Recording, mix and mastering: Marco Lincetto Design: Limage Photographs: Andrea Faggiano, Marco Lincetto, Manù Ballestrero
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Vai al carrelloLUSH MUSIC
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Lush Music: il meraviglioso caleidoscopio di Billy Strayhorn Negli ultimi anni gli studi e gli approfondimenti sulla figura, il ruolo e l’arte di Billy Strayhorn hanno portato sempre più gli studiosi e i musicisti a valorizzarne la personalità, affrancandola dal cono d’ombra della immensa figura di Duke Ellington di cui fu stretto collaboratore per quasi trent’anni. Il centenario della sua nascita - nel 2015 - ha dato nuovo impulso e stimoli agli approfondimenti sull’arte e le grandi qualità musicali di Stray, come veniva chiamato dai musicisti dell’orchestra. Ellington, che ebbe con lui un profondissimo rapporto umano e artistico, non nascose mai la sua ammirazione e gratitudine esprimendola così nella sua celebre autobiografia Music Is My Mistress (1973): "Billy Strayhorn was my right arm, my left arm, all the eyes in the back of my head, my brain waves in his head, and his in mine." La sua attività nella compagine ellingtoniana si svolse nei ruoli di compositore, arrangiatore e pianista (sia in studio che dal vivo), portando una certa trasparenza nell’orchestrazione del complesso linguaggio armonico del leader e - con alcune delle sue composizioni - una coloritura classicheggiante: oltre ad avere collaborato alle opere di ampio respiro in capolavori quali Such Sweet Thunder, A Drum Is a Woman, The Perfume Suite, The Far East Suite, Anatomy of a Murder, The Nutcracker Suite, egli scrisse una serie di brani che divennero delle hit dell’orchestra tra cui spiccano Take the "A" Train e Chelsea Bridge. In questo album l’ensemble N.P. Stray Horns, nato nell’ambito delle attività dell’Associazione New Project attiva tra Trento e Bolzano, incontra la musica di Strayhorn, rileggendo alcuni capolavori della sua produzione, dal giovanile e celeberrimo Lush Life all’ultima opera registrata postuma pochi mesi dopo la sua prematura scomparsa nel 1967 da Ellington stesso, Bloody Count. Il progetto è stato concepito come una opera collettiva, in cui molti dei musicisti coinvolti hanno dato un contributo arrangiando le pagine originali, dando vita a un caleidoscopio sonoro in cui la musica del compositore afroamericano è stata riletta con rispetto, ma anche con un certo spirito di avventura che contraddistingue sovente le reinterpretazioni jazzistiche. Roberto Spadoni 24bit/88.2kHz original recording made at MagisterArea Studio, Preganziol - Italy on March 26 & 27, 2015 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Recording, Mix and Mastering Engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and Layout: Layout Sales Manager: Patrizia Pagiaro
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Vai al carrelloSETTE PASSI VERSO IL CIELO
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"...Non è classica, non è jazz..." Questa frase è una sorta di mantra che mi ritrovo a ripetere da che ho iniziato l'avventura culturale di Velut Luna circa 20 anni fa, quando cerco di descrivere molte delle mie produzioni discografiche. La musica di Roberto Manuzzi non solo asseconda in pieno questo "mantra", ma, se possibile, mette ancora di più in luce quelle caratteristiche peculiari della grande musica di oggi che io amo e cerco negli artisti che decido di produrre. Sono brani che respirano a pieni polmoni la contemporaneità: ovvero si nutrono in modo naturale delle mille, e non più mille, fonti di ispirazioni che hanno riempito i pentagrammi per secoli di musica prima di noi. I "quadri musicali" di Roberto Manuzzi hanno poi una caratteristica che sa renderli naturalmente amabili, ovvero la forza descrittiva e la carica emotiva. Sapientemente, il compositore ferrarese non rinuncia alla melodia, ma la sa supportare con armonie mai banali, ma neppure ostentatamente dotte. Fa della leggerezza la sua forza, così come sa farlo solo un bozzetto impressionista di Monet. Passeggiando verso il cielo, i sassofoni di Manuzzi accompagnano l'ascoltatore in un viaggio pacato, che inizia al tramonto e prosegue la notte: un viaggio permeato di una ricca vitalità, espressiva e colta, ma soprattutto mai stucchevolmente afflitta da vanità cattedratiche o, peggio, da ruffiana banalità. Roberto Manuzzi Musicista poliedrico, sassofonista, compositore, è nato a Roma e risiede da tempo a Ferrara. E’ autore di colonne sonore per il teatro ed il cinema, insegnante e sperimentatore di vari linguaggi musicali contemporanei. Ha pubblicato diversi CD a suo nome con varie etichette discografiche e molti altri come arrangiatore ed esecutore. Ha affiancato ininterrottamente dal 1979 al 1990 il percussionista friulano Andrea Centazzo come solista e arrangiatore, collaborando con musicisti come Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Radu Malfatti, Albert Mangelsdorff, partecipando ad alcuni tra i più importanti festival jazz in Italia e all'estero. E’ coordinatore didattico dei corsi di jazz e docente di musica di insieme jazz presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Dal 1986 al 2013 è stato sassofonista e polistrumentista del gruppo del celebre cantautore Francesco Guccini, partecipando a tutte le sue tournèe e alla realizzazione dei suoi lavori discografici. Le sue composizioni sono pubblicate a stampa dalle case editrici EUFONIA e WICKY MUSIC. Paola Tagliani Pianista dalle grandi doti espressive e tecniche, è nata a Ferrara dove risiede e dove ha frequentato il locale Conservatorio diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida della professoressa Rina Cellini. Successivamente presso il medesimo istituto ha conseguito, sempre con il massimo dei voti, la laurea biennale di secondo livello in Discipline Musicali (pianoforte) Insegnante e didatta, svolge attività concertistica sia in formazioni cameristiche che in formazioni orchestrali. Ha collaborato a produzioni televisive e alla sonorizzazione di eventi multimediali. Ha eseguito in solo e in duo con Rina Cellini musiche di Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms presso il Teatro Comunale di Ferrara in varie stagioni concertistiche. Con l’”Orchestra Città di Ferrara” ha eseguito inoltre i concerti K413, K414, K415 di W. A. Mozart ed il concerto in sol maggiore di Haydn (con la cadenza scritta da Nino Rota)
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Vai al carrelloSOMEONE LIKES IT ZOMBIE !
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MR ZOMBIE ORCHESTRA Una batteria magmatica in costante movimento, un basso sempre pienamente al centro della situazione, chitarra e pianoforte liquidi e inafferrabili e allo stesso tempo capaci di unire mondi distanti… questo è il primo impatto all’ascolto live di “Mr Zombie Orchestra”, un gruppo che mostra anche all’ascoltatore più distratto di possedere molti più riferimenti di quanti essi stessi dichiarino nel loro manifesto programmatico che cita sullo stesso piano Jelly Roll Morton e Secondo Casadei (ma ai quali si possono tranquillamente aggiungere Anibal Troilo, Georges Bizet, Danny Elfman, Ennio Morricone, Django Reinhardt, e l’elenco non finisce certo qui) L’impressione è di una sapiente ricerca fatta assecondando un gusto “onnivoro” che tuttavia riesce magicamente a dare una sensazione di compiutezza e di stile. La “Mr Zombie” trascina il pubblico in una favola, ricreando l’atmosfera di un’ orchestrina dell’inizio del XX secolo che mescola valzer, jazz, mazurche e tanghi senza curarsi altro che del divertimento del pubblico e del proprio personale godimento musicale. Solo che l’orchestrina in questione, anziché riemergere da un passato oleografico, sembra decisamente proveniente dal terzo millennio o persino oltre, più simile per tanti versi alla “cantina band” delle api di Star Wars che a certi remake swing del recente passato discografico. Il risultato è qualcosa di ben diverso dal materiale utilizzato, un risultato che spiazza e affascina per le continue prestidigitazioni operate da questi giovani apprendisti stregoni. La bravura indiscutibile dei quattro, assai a loro agio in tutti gli stili musicali che mescolano nel loro magico calderone, rende il progetto un unicum interessantissimo nel panorama musicale italiano, così avaro di intelligenza musicale di questi tempi. Roberto Manuzzi
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